Monumenti di Pace è un itinerario che si snoda in tre punti significativi della città di Cagliari. Tre luoghi segnati dall’esperienza del conflitto e divenuti luoghi di rifugio durante le incursioni aeree della seconda guerra mondiale. Un itinerario a tre tappe che dai sotterranei dell’Ospedale Civile, che in 1686 passi porta il visitatore alla Cripta di Santa Restituta ed in ultimo al rifugio Don Bosco.
La manifestazione, che si svolgerà a Cagliari nel fine settimana di sabato 12 e domenica 13 dicembre 2015, rientra nel programma coordinato e promosso dal Comune di Cagliari nell’ambito di Cagliari Capitale Italiana della Cultura iniziativa sostenuta da Regione Autonoma della Sardegna, MIBACT, Fondazione Banco di Sardegna.
Monumenti di Pace è un progetto ideato e organizzato da Imago Mundi ONLUS, in qualità di capofila, Libreria Edumondo, Studio Orrù-Pacchiarotti, Micro Fratture Teatro, Associazione Catabascia.
IL PROGETTO
Tre luoghi, tre performance da unire in un’unica piccola “marcia”. Marcia qui intesa non in senso militaresco ma in senso di “cammino forzato” , come quello che si trovano a subire i migranti nella fuga e ricerca di un nuovo approdo.
Un percorso che utilizza mezzi espressivi differenti per una fruizione attiva e non passiva: con le parole, i suoni, le testimonianze, le immagini, gli spazi si offrono suggestioni da fruire nella luce e nel buio. Nel silenzio e nell’ascolto. Come in “marcia” verso una meta, ci si sposta nei tre luoghi per un momento di riflessione sulla pace e l’armonia fra i popoli insieme a chi vive in prima persona l’esodo e la migrazione. La pace intesa quindi come apertura, come ascolto, come dialogo. Dialogo di parole ma anche di musiche provenienti da diverse aree culturali e linguistiche. Dalle poesie e parole di Joyce Lussu, N?zim Hikmet, Agostinho Neto, Miklòs Radnòti, Bertold Brecht, José Craveirinha, Ho Chi Minh, alle musiche dei Sandalya Falestine e alle testimonianze di chi vive sulla propria pelle l’esperienza della fuga e la ricerca di una meta.
Tutto lo spettacolo è pensato per una fruizione attiva del visitatore. Non va quindi concepito come una classica visita guidata del monumento in quanto tale, ma come un’esperienza in grado di suscitare emozioni e suggestioni sul tema della pace.